Gruppi sanguigni e compatibilità, andiamo a fare chiarezza anche in ottica donazione del plasma. Proprio di quest’ultimo tema abbiamo parlato in un nostro recente articolo ed è quindi necessario sottolineare che se è vero che tutti possono donare plasma, è vero anche che alcuni gruppi sanguigni sono più cercati di altri.
Gruppi sanguigni e compatibilità: cosa sapere ai fini della donazione
Va innanzitutto, detto che la classificazione dei gruppi sanguigni si basa sulle caratteristiche di una glicoproteina presente sui globuli rossi. Infatti, in base alla lunghezza che essa assume al termine dei processi post-trasduzionali, possiamo distinguere il sangue di tipo A, quello di tipo B, quello di tipo AB e quello di tipo ZERO. Infine, oltre a tale classificazione, il sangue viene ulteriormente distinto in RH positivo ed RH negativo se, rispettivamente, la superficie degli eritrociti presenta o meno il fattore RH.
Pertanto, si può dedurre che nell’ambito della popolazione umana si possono distinguere otto gruppi sanguigni, potendo individuare persone con gruppo A rh positivo o negativo, persone con gruppo B rh positivo o negativo, persone con gruppo AB rh positivo o negativo e persone con gruppo Zero rh positivo o negativo.
La frequenza di comparsa di tali gruppi è assai diversificata e, a tal proposito, possiamo dire che in Italia il 40% della popolazione è di tipo ZERO, il 36% di tipo A, il 17% di tipo B e il 7% di tipo AB, con una netta prevalenza, per tutti i gruppi, del tipo RH positivo.
Tale situazione ricalca, in linea generale, quella europea.
La tabella esplicativa della compatibilità tra gruppi sanguigni
Gruppi sanguigni e plasma, chi puo’ donare
Se quello che si è detto sopra è vero per il sangue intero, non lo è del tutto per la donazione del plasma. In effetti, possiamo affermare che soggetti con gruppo AB sono definibili “DONATORI DI PLASMA UNIVERSALE”, tanto che, nella valutazione precedente alla donazione, il medico selezionatore tende ad indirizzare i donatori di questo gruppo alla pratica di aferesi, piuttosto che alla donazione di sangue intero; preferendo, invece, inviare soggetti di gruppo ZERO alla donazione di sangue intero piuttosto che alla pratica di aferesi.
Ciò si spiega alla luce della prevalenza dei gruppi sanguigni nella popolazione generale. In sostanza, sarà molto più probabile la necessità di utilizzare una sacca di sangue intero di tipo ZERO, piuttosto che una sacca di sangue intero di tipo AB. Perciò, nell’ottica di un utilizzo oculato e proficuo del farmaco sangue, si preferisce direzionare il donatore di tipo AB verso la pratica della plasmaferesi piuttosto che a quella del sangue.
Il fattore Rh e la sua importanza
E’ necessario, infine, fare un focus sul fattore RH. Tale tipo di classificazione è meno diffusa del sistema ABO e si basa, come la precedente, sulla presenza o meno di una specifica glicoproteina sulla superficie dei globuli rossi. I soggetti che la posseggono sono detti RH positivi e quelli che non ce l’hanno sono detti RH positivi. Oltre ai risvolti nell’ambito della medicina trasfusionale, il fattore rh è fondamentale in gravidanza. Quando infatti, si ha incompatibilità di fattore rh tra mamma e nascituro, quest’ultimo deve essere costantemente monitorato per tutta la vita gestazionale.
Per rendere più esplicativo il tutto ecco qui la tabella inerente al gruppo Rh:
GRUPPO SANGUIGNO |
PUO’ DONARE A |
PUO’ RICEVERE DA |
RH POSITIVO |
RH POSITIVO |
ENTRAMBI I GRUPPI |
RH NEGATIVO |
ENTRAMBI I GRUPPI |
RH NEGATIVO |
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