Quando si parla di donazione del plasma, comunemente, si pensa alla sola donazione di sangue intero che, appunto, consiste nella donazione di un volume di circa 420 ml di sangue intero da cui, poi, si ricavano tre distinte frazioni che sono i globuli rossi, le piastrine ed il plasma. Tuttavia, grazie all’evoluzione della tecnica e delle conoscenze scientifiche in ambito trasfusionale, è, oggi, possibile procedere alla donazione per “aferesi”. Ciò significa che, invece di donare una sacca di sangue intero, è possibile donare solo una frazione specifica di esso. Da ciò, a seconda del tipo di frazione donata, si parla di plasmaferesi, piastrinoaferesi, eritroaferesi (tre metodologie di donazioni possibili in Avis).
Più recentemente, è stata sviluppata una tecnologia definita “multicomponent” che consente la donazione, in forma separata, di eritrociti e plasma o di plasma e piastrine, a seconda delle specifiche esigenze del caso.
Andiamo a vedere più nel dettaglio in cosa consiste la donazione del plasma e quali sono i suoi benefici. Partiamo innanzitutto con il dire che di questo tema negli ultimi tempi se ne è parlato moltissimo in chiave Covid, ma proprio per la delicatezza dell’argomento è bene fare chiarezza. Il vantaggio della donazione in aferesi è duplice: da un lato la procedura è meno “pesante” per il donatore, in quanto viene prelevata una sola componente ematica che, peraltro, è più velocemente rimpiazzabile dall’organismo, e perché il recupero post donazione è assai breve. Dall’altro lato, il prelevamento di una singola componente, si traduce in un vantaggio trasfusionale per i potenziali riceventi, soprattutto se necessitano di trasfusioni frequenti, perché il prelevamento in aferesi avviene in un quantitativo sufficiente per una trasfusione, riducendo così l’incidenza di potenziali reazioni avverse per i politrasfusi.
L’unico “inconveniente”, se così possiamo dire, è rappresentato dalla durata della singola donazione che passa dai 20 minuti circa del sangue intero, a circa 40/45 minuti per la plasmaferesi o circa un’ora per la eritroplasmaferesi. Ciò richiede, inevitabilmente, una dose maggiore di pazienza da parte del donatore. Presso la nostra Avis è possibile, dal settembre 2021, svolgere anche la plasmaferesi. Questa, è importante proprio perché, consentendo l’estrazione di queste sostanze, permette la produzione di cure e terapie per tutti quei pazienti che soffrono di patologie legate al deficit delle diverse sostanze plasmatiche. Ad esempio, pazienti affetti da emofilia, che soffrono per la mancanza di specifici fattori di coagulazione del sangue, possono essere curati grazie alla somministrazione di farmaci plasmoderivati.
Esistono inoltre, casi per le quali la cura più efficace consiste nella somministrazione del plasma intero. Quali, ad esempio, i grandi ustionati e soggetti affetti da particolari patologie neoplastiche. La donazione di plasma riveste quindi, un ruolo fondamentale nella cura di molte patologie croniche anche rare; molti disordini genetici ma anche, malattie neurodegenerative. Pertanto, chi decide di donare il plasma offre la possibilità di salvare molte vite e di aiutare chi non ha un’alternativa.
Il plasma, che scientificamente non è nient’altro che la parte liquida del sangue, è composto da acqua e sali minerali. La donazione di plasma è un processo sicuro senza alcun rischio infettivo, perché viene utilizzato un set monouso, sterile inserito nel separatore cellulare. La procedura consiste in una fase di prelievo del sangue che viene raccolto in un contenitore (campana), di una fase di separazione del plasma dai globuli rossi (mediante centrifugazione), che vengono poi restituiti al donatore.
Sono necessari, di solito, dai 3 ai 6 cicli per concludere la procedura e raccogliere, secondo la normativa trasfusionale, 600 ml di plasma. L’unità raccolta è sottoposta a congelamento ed ha una scadenza di 24 mesi. Donarlo è importantissimo perché proprio il plasma è un fattore di primaria importanza per la coagulazione del sangue stesso. In parole povere, la plasmaferesi è fondamentale ai fini della produzione di cure e terapie per tutti quei pazienti che soffrono di patologie legate al deficit delle diverse sostanze plasmatiche.
Per poter rientrare tra coloro che vogliono effettuare una plasmaferesi bisogna innanzitutto rispettare quei minimi “paletti” che si richiedono per una normale donazione del sangue. Chi è già passato da noi in Avis sa di cosa parliamo (in caso contrario potete leggere qui). Tra i requisiti principali è necessario anche rientrare in un’età compresa tra i 18 e i 60 anni e avere un peso corporeo non inferiore ai 50 kg. Aspetto rilevante è poi quello legato ai livelli di proteinemia, piastrine ed emoglobina. Solo nel caso in cui tali livelli rientrino nella norma allora si puo’ procedere con la donazione del plasma.
Sembrerà poi irrilevante ma è bene sottolinearlo ancora una volta che è importante non avere alcuna infezione o epatite virale (l’HIV ad esempio). Inoltre chi decide di donare il plasma ha diritto ad analisi del sangue gratuite, per testare diversi valori del sangue quali glicemia, colesterolemia, test di funzionalità epatica e renale.
Se questo articolo è servito a chiarirti le idee o vuoi richiederci maggiori informazioni in merito alla donazione del plasma puoi metterti in contatto con noi nella nostra AREA CONTATTI.