Come avviene la donazione di sangue e come fare per donare il sangue. Un tema questo che è il primo “scoglio” o comunque il primo interrogativo che si pongono ragazze e ragazzi quando si approcciano al nostro mondo Avis.
Se è la prima volta che ti approcci al mondo Avis e non sai come avviene la donazione di sangue, tranquillo! I passaggi che ogni donatore fa durante il suo percorso sono molto semplici. Dalla prenotazione fino al ristoro dopo la donazione, ti spieghiamo tutto noi. Innanzitutto pero’ è bene riepilogare bene quali siano i requisiti del donatore (di cui vi abbiamo parlato in maniera più approfondita in un nostro precedente articolo).
Come primo step nell’iter come nuovo donatore di sangue c’è sicuramente quello inerente la prenotazione [SCOPRI QUI COME PRENOTARTI].
La prenotazione è obbligatoria da quando c’è il Covid, ma, al di là della contingente emergenza sanitaria, è una pratica che resterà anche per il futuro. Essa infatti, consente un flusso più ordinato e cadenzato nel tempo di donatori, evitando che si possano creare degli ingorghi e/o anche, dei tempi morti. Una volta prenotato, il Donatore si presenta il giorno stabilito per la donazione ed inizia il suo percorso con l’accettazione. Tale fase consiste nel riconoscimento del donatore. A tal fine, una volta che egli è entrato in sede viene accompagnato dal Personale volontario nella “Sala Accettazione”, dove, tramite l’esibizione di
un valido documento di riconoscimento, viene censito nel gestionale regionale ed interno.
Questa prima fase, gestita da Personale amministrativo, è prodromica a tutte le altre e, allo stesso tempo, è di fondamentale importanza anche per capire se il donatore ha la piena coscienza e la volontà di fare i passi successivi. Nella “sala accettazione” dopo che il Donatore è stato identificato, riceve un questionario predisposto dal Simt competente (nel nostro caso quello di Velletri) in base alle disposizioni d cui al D.M. 2 novembre 2015, in cui sono riportate delle domande che hanno lo scopo di indagare sullo stile di vita e sullo stato di salute della persona che intende donare.
La compilazione di questo questionario costituisce la seconda fase dell’iter donazionale e viene effettuata in una stanza adiacente a quella in cui avviene l’accettazione. A tale proposito, la legge stabilisce che il questionario debba essere somministrato in lingua italiana e che la persona che intende donare deve dar prova di comprendere a fondo il significato di tali domande, in modo che possa dare risposte veritiere e corrette. Nel caso si presentasse un soggetto di idioma straniero, egli potrà donare solo se, in fase di visita d’idoneità, sarà in grado di dimostrare al medico di capire il senso del questionario. Va poi, sottolineato, che la compilazione deve avvenire garantendo al donatore la massima riservatezza possibile, proprio allo scopo di consentirgli di rispondere in modo sincero e libero da qualsiasi tipo di pressione.
Infine, si tiene a precisare che, per qualsiasi dubbio, il medico selezionatore è a completa disposizione in fase di visita di idoneità. Una volta compilato il questionario e dato il consenso informato alla donazione, il donatore si trasferisce nella “saletta emocromo” in cui viene sottoposto alla misurazione della pressione sanguigna e dell’emoglobina. Tale fase è gestita da Personale infermieristico. Una volta raccolti i parametri, il donatore è chiamato a visita medica. Inizia così, la fase di “visita di idoneità”.
La visita verterà, in modo specifico, sulle risposte date dal donatore al questionario e alla valutazione dello stato di salute generale. Una volta terminata la visita ed ottenuta l’idoneità alla donazione, il donatore si reca nella “sala prelievi” e si sottopone alla donazione vera e propria che dura, in via generale, intorno ai 10/15 minuti (dai 40 ai 60 per il plasma). Tutto viene effettuato con la massima professionalità, su un lettino comodo e reclinabile e sotto la supervisione di
Personale medico e/o infermieristico. Tutto il materiale utilizzato è monouso e assolutamente scevro da pericoli di possibili infezione. Per di più, al fine di prevenire contagio da Covid, il protocollo in essere è ancora più stringente prevedendo l’obbligo di mascherina in tutte le fasi della donazione per tutti, sia operatori che donatori, e la necessità di igienizzazione costante delle mani. Una volta terminata la donazione il donatore è trasferito nella sala ristoro dove potrà fare colazione. Si sottolinea, in questo ambito, che il ristoro non è facoltativo e che il donatore, una volta donato, deve uscire
dalla sede rifocillato, per evitare cali pressori improvvisi. Si ribadisce infine, che nell’immediato dalla donazione e comunque nell’arco della giornata, è altamente
sconsigliato qualsiasi sforzo eccessivo.
Come detto gli esami del sangue sono fondamentali per capire se il sangue del donatore puo’ essere immesso nelle nostre sacche. Questi screening vengono effettuati sia per una sicurezza della salute di chi riceverà il sangue, sia per monitorare lo stato di salute del donatore. Ecco quali sono nel dettaglio le voci della donazione di sangue:
Ecco invece lo stato di monitoraggio del donatore. Si vanno a controllare i livelli di:
Nel caso in cui questi esami del sangue portino a galla dei valori “sballati” il donatore viene avvertito dalla ASL locale del suo stato di salute, che puo’ monitorare anche lui stesso attraverso il portale della Regione Lazio (nel nostro caso di Avis Genzano di Roma).
Il prelievo del sangue, che è l’atto vero e proprio della donazione, conclude il percorso del donatore. Ha una durata media di 15 minuti (dai 30 ai 60 per quanto concerne invece il plasma). Il tutto viene effettuato su un lettino in posizione comoda per il donatore, che prima dell’inserimento dell’ago viene prima disinfettato (e sempre monitorato) da un medico o da un’infermiere. Una procedura sicurissima visto che tutti gli aghi e i tubi del circuito del prelievo sono sterili e vengono utilizzati una sola volta. Non ci sono rischi di infezioni o malattie da contrarre in ambiente assolutamente sterile.
Infine, dopo la donazione di sangue, il nostro staff di Avis offre un ristoro per reintegrare i liquidi, al fine di ripristinare quelle energie necessarie per affrontare il resto della giornata. Nelle primissime ore seguenti il prelievo ci sentiamo sempre e comunque di non eseguire sforzi fisici notevoli e di mettersi il più possibile a riposo, anche dopo il ristoro di cibo e liquidi.
Speriamo che questo articolo che ha snocciolato tutto questo processo (molto meno complicato di quanto non appaia) ti abbia schiarito le idee e abbattuto ogni possibile paura o timore. Forza, che aspetti! ISCRIVITI ANCHE TU IN AVIS E DIVENTA DONATORE DI SANGUE! [CLICCA QUI PER METTERTI IN CONTATTO CON NOI].